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mercoledì 27 aprile 2011

la veritàààààààààààààààààààà

La sincerità ha un prezzo altissimo sopratutto quando qualcuno ci richiede una risposta che sicuramente gli causerà dolore. La verità fa male, nella sua crudezza ferisce come la lama di un coltello rovente affondato nelle carni. Non è facile prendere coscienza di un’evidenza, realizzare che una paura è in realtà quanto più vicino al vero ci possa essere. Sono infiniti gli schemi con i quali ci si protegge dalla realtà…a volte si preferisce autosospendersi in un limbo di probabilità che in quanto tale preserva dall’inevitabilità di una verità scomoda e amara. Troppe volte si è responsabili delle bugie che gli altri si sono limitati a concedere….dimostrandoci inermi, fragili, deboli, incapaci di fronteggiare un dolore si induce gli altri a circondarci con un muro di invenzioni, a volte per affetto e protezione, troppo spesso per la paura di accompagnarci ad affrontare il dolore conseguente e per evitare la coresponsabilità di un’anima che va in pezzi. Così la verità ci viene edulcorata con una mare di artificiose e improbabili scuse che cercano di accompagnarci ad un’evidenza fasulla come un gigante di cartapesta. Un Carnevale fantasioso di bugie, una sfilata di maschere, una samba che distrae con i ritmi sempre più veloci.
Poi arriva sempre il Mercoledì delle Ceneri dove ci si cosparge in capo penitente con quello che resta della Verità. Il giorno della Penitenza, quando si realizza che la compassione, si legga vigliaccheria, che ci ha sottratto alla "comprensione" non ha fatto che allungare un’inutile agonia, fatta di attese e di bolle di sapone.
Meglio soffrire una volta sola, una pugnalata diretta al cuore, mirata, che lascia a terra tramortiti che una verità rilasciata poco a poco, come goccia a goccia in una flebo intravenosa. Meglio uccidere quella creatura notturna imprigionata in una non-vita. Un Nosferatu oggetto di chiacchere che si rifiuta di sentire.
Quando si riesce ad aprire gli occhi, quando si alzano i veli fatti di affetti placebo e di scuse deboli e vacue, ci si trova dinnanzi al proprio orgoglio ferito, alla dignità offesa e alla coscienza di un’autostima lacerata dall’aver creduto che castelli di sabbia potessero reggersi in piedi a lungo.
La verità riappare sempre con forza maggiore tanto più è stata trattenuta immersa nella melma stagnante del pettegolezzo e delle chiacchere, inutilmente preservata dall’arrivare a chi di dovere, con un sapiente gioco di squadra fatto di messaggeria privata, msn, mail, telefonate e mille altri mezzi di cui la presa in giro si sostanzia e si amplifica, espandendosi in tutti gli spazi a disposizione, fagocitando tutto per acquisire vigore.

.La leggerezza troppe volte ha un prezzo elevatissimo da pagare.
L’ambiguità mette radici dove il pensiero va a morire.

3 commenti:

  1. La verità è sempre la scelta migliore.
    In medicina, una frattura netta guarisce prima di una scomposta.

    Un sorriso. Antonia.

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  2. I deboli non possono essere sinceri. xxx

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  3. antonia e colei che fu la mia omonima,concordo appieno con voi!!! :)

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